Consigli per l'estate

Se volete consigliare qualche bel libro...

Suggerisco la saga di Eymerich, di Valerio Evangelisti. Va beh, è un suggerimento riciclato, alla fine, visto che senza Cielo non avrei mai scoperchiato questo grandissimo vaso di Pandora letterario, ma è una storia pazzesca e parecchio fuori dagli schemi, quindi tende ad intrigare fin da subito. Non ho ancora completato la lettura del ciclo ('mmappa, ogni volta che vado in libreria scopro che c'è un libro in più che mi manca!), e sto ancora collezionando i vari volumi, ma per quel che ho letto ho visto una prosa molto accattivante, delle idee originali che creano un genere tutto strano, a metà tra il giallo, il fantasy, lo storico, la fantascienza e - in piccole dosi - l'horror (le lumache nere di Cherudek me le ricorderò finchè campo... che schifo... ).

Fra l'altro, Cielo, sai la beffa? La mia edizione di Nicholas Eymerich, inquisitore è farlocca e inizia a pagina 15. Non ho né frontespizio né niente. Lo apro e dopo la copertina mi iniziano a parlare di psitroni e materia oscura...

Ma che sfiga! Comunque, ovviamente mi accodo al consiglio di Lan. E' una serie geniale. Merita tantissimo.

E uno l'ho segnato.

Di libri da consigliare ce ne sarebbero tanti.
Parlando di saghe, se non vi spaventa l'idea di sciropparvi dodici libri (più prequel), allora non perdetevi il ciclo fantasy "La ruota del tempo" di R. Jordan. Tra l'altro, la Fanucci ha già pubblicato buona parte dei volumi anche in edizione tascabile, quindi non si spende neppure tanto (anche se io personalmente per i libri non bado tanto a spese).
Invece un bel libro autoconclusivo è "Il medico di corte" di Per Olov Enquist (spero di averlo scritto giusto). E' un romanzo basato su una storia vera, avvenuta in periodo illuminista, ambientata in Danimarca. Ammetto che non si tratta propriamente di un libro da spiaggia; a tratti è piuttosto crudo e drammatico, ma nel complesso è un libro che non si dimentica, che si ami oppure no. E non è neppure troppo lungo.
Buona lettura!

Avantieri mi sono arrivati gli ultimi aquisti su Amazon, nella speranza che siano d'aiuto (da un po' di tempo a questa parte mi sono resa conto che le mie conoscenze in quanto a PR sono sotto zero...), ovvero:

La casa dolce casa per pigre
L'armadio ideale delle pigre (che ho finito di leggere ieri sera)
La bellezza per pigre

Certo, non si tratta né di Hesse né di Tolkien, ma sono una lettura peso-piuma (l'ideale per quando ci sono 40° all'ombra) e devo dire che le soluzioni che propongono, ci sarei potuta arrivare da sola... se non fossi congenitamente pigra. Un estratto, giusto per farvi capire il tono:

XDD Sì, ma non sta scritto da nessuna parte che LEI debba stirare le camicie a LUI.
Qua c'è un grosso fraintendimento di partenza.
Se lei lavora e lui pure, e lui fa pure un lavor che prevede un ampio uso di camicie, esiste una legge scritta per cui lui non debba curare autonomamente il proprio abbigliamento?
NO.
Io uso parecchio le camicie e mi rompo a stirare già le mie. Figuriamoci quelle di lui.

Sarà che sono viziata. Sono stata per anni con un uomo stupendo, che mi ha sempre probito di stirargli le camicie, anche solo una volta per fargli una gentilezza. Non perché fosse un fissato dell'ordine - anzi. Ma perché non sopportava l'idea della donna che "veste" l'uomo per una specie di ruolo prefissato. Diceva che da piccolo soffriva a vedere sua madre stirare per ore.

Oddio, sto soffrendo orribilmente in questo momento. Perché ho raccontato questa cosa?
E' pure OT in modo vergognoso.

Giusto per mettere le cose in chiaro, Kanchou, mio marito le camicie se le stira lui, soprattutto quella rosa di lino (lui e la sua fissa di non far fare il lavaggio con l'opzione antigrinza...)
Però casa mi tocca, perché è anche il mio luogo di lavoro e ci vengono i miei clienti

O mio Dio!
Ma che cosa vedo? Il coso che precipita nel Grand Stream! Ma è geniale!

Ma è quello di cui mi parlavi?

Visto che se ne sta parlando nella discussione sullo steampunk... consiglio a prescindere tutta la bibliografia di Neil Gaiman. Da Stardust a American Gods (imperdibile per gli amanti della mitologia) a Good Omens (Buona apocalisse a tutti) che è anche simpatico e leggero, molto estivo, scritto con Terry Pratchett, a Nessun Dove... a Sandman, ovviamente, che non è un libro ma ha la stessa dignità narrativa (e oltre. E' un capolavoro).

E poi... His dark materials di P.Pullmann, ovvero "queste oscure materie", splendida trilogia che può essere apprezzata sia come romanzo d'avventura che come riflessione filosofica (e chi s'interessa di gnosticismo, non se lo perda), con ispirazioni da Milton e Blake e ambientazione sorella dello steampunk... una perla narrativa, ben scritta e ben pensata che si divora in un attimo.

Edited by CieloAmaranto - 10/7/2008, 19:42

Bravissima. Ottima idea.
Io devo ancora mettere le mani su Sandman.

Se vuoi te li spedisco via sendspace... mi devi solo dare la tua email (o forse ce l'ho già... vabbè, per sicurezza, se li vuoi mandamela via pm ^^'). Però sono in inglese.
Se no, stanno ri-editandoli in italiano (l'unica cosa che non mi piace è che i dieci volumi sono stati divisi in volumetti più piccoli), dovresti trovarli in fumetteria.

Sì, te lo porto sabato, se ti va bene. E' tremendo, ma secondo me bellissimo! Comincio a pensare che, dopotutto, gli scrittori nordici siano sottovalutati, almeno dalla sottoscritta...

Ok, grazie! Fra l'altro l'avevo beccato più di una volta in varie librerie, anche se stavo ficcando il naso in tutt'altri scaffali. Ci vedo una sorta di destino, dietro...